Indirizzo:
Via Libertà, 56 Palermo
Telefono:
328 8285646
E-Mail:
bartolo.corradino@unipa.it

Sostituzione protesi mammarie

  • Concetti Generali sulla Sostituzione di protesi mammarie
  • Visita Preoperatoria
  • Intervento Chirurgico di Sostituzione di protesi mammarie
  • Trattamento Postoperatorio
  • Cosa aspettarsi dopo l’intervento di Sostituzione di protesi mammarie
  • Possibili Complicazioni
DEGENZA
TIPO ANESTESIA
RITORNO AL SOCIALE
Day Surgery o una notte di degenza
Anestesia generale
1 settimana

CONCETTI GENERALI sulla Sostituzione di protesi mammarie

Negli ultimi tempi viene sempre più richiesta la sostituzione di protesi mammarie sia per necessità al fine di rimpiazzare impianti di vecchia generazione sia per scelta allo scopo di rimuovere protesi anche recenti con altre di forme e volumi differenti.
E’ opportuno ricordare che le protesi mammarie sono utilizzate da più di 40 anni ed impianti di prima o seconda generazione, inseriti da 10, 20 o anche 30 anni, composti da gel semiliquido o poco consistente avvolto in una parete esterna monostrato di aspetto liscio, possono con il passare degli anni deteriorarsi, deformarsi e rompersi. In tali casi, la donna nota un cambiamento dell’aspetto della regione mammaria con asimmetrie e dislocazione delle protesi che tendono a contrarsi e a ridursi di dimensioni; spesso è associato un senso di fastidio o di dolore a volte spontaneo a volte evocato dalla palpazione. Un’ecografia mammaria o una risonanza magnetica nucleare evidenziano di solito un danneggiamento od una rottura dell’impianto. Questi eventi possono avvenire, seppure molto meno frequentemente, anche in caso di protesi di nuova generazione. Per tali motivi, è bene che le donne portatrici di protesi mammarie si sottopongano annualmente a visita di controllo ed a un’ecografia e, in caso di dubbio, ad una risonanza magnetica nucleare.
In presenza di deterioramento o rottura della protesi è fondamentale sottoporsi ad intervento di rimozione degli impianti e,se lo si desidera, ad inserimento di nuove protesi. Nella grande maggioranza dei casi le donne preferiscono reintegrare quanto rimosso, perchè per molti anni si sono viste con un certo aspetto fisico e difficilmente ritengono opportuno ritornare ad una condizione iniziale che precedentemente non avevano accettato.
In altri casi la domanda di sostituzione non è legata al deterioramento dell’impianto, ma al desiderio della donna di avere protesi di volumi e forme diverse.
Le problematiche tecniche sono diverse nei due casi e meritano approfondimenti specifici che devono essere evidenziati durante la visita.

VISITA PREOPERATORIA

E’ fondamentale al fine di valutare la situazione locale e, possibilmente, il tipo d’intervento in precedenza effettuato e la tipologia di protesi presenti.
In caso di rottura, verrà studiata l’ecografia e la RMN ed esaminata la situazione locale con particolare riguardo alla contrattura capsulare, ad una dislocazione dell’impianto, ai rapporti ed all’armonia fra la protesi e la ghiandola mammaria, all’eventuale ptosi dell’areola e lassità della cute. E’ molto importante verificare le motivazioni e le richieste della donna perché possono influenzare in modo significativo la scelta della tecnica. In alcuni casi, può essere sufficiente rimuovere le protesi con la capsula circostante ed inserire quelle nuove ; in altri è necessario variare il piano d’inserimento dell’impianto passando generalmente a quello sottomuscolare; in altri ancora è opportuno sollevare contemporaneamente la ghiandola ed il complesso areola-capezzolo per ottenere un risultato adeguato. La scelta delle protesi è ancora più importante in questi casi secondari: la grande varietà attualmente disponibile sul mercato può essere sfruttata per realizzare al meglio i desideri della donna. Tutti questi aspetti devono essere approfonditi durante il colloquio e le differenti possibilità discusse a fondo.
La richiesta di variare il volume delle protesi è generalmente verso un aumento e molto più raramente, almeno attualmente, verso una riduzione. In caso di richiesta d’incremento, è opportuno sottolineare che deve essere di almeno il 20-25% per essere apprezzabile e giustificare un secondo intervento. Può implicare la scelta di protesi di forma diversa rispetto a quelle già in sede e spesso può essere realizzato con un intervento relativamente semplice. In caso di domanda di riduzione, invece, è necessario valutare se il tono e l’elasticità cutanea consentono una semplice sostituzione degli impianti con concomitante riduzione della tasca nella quale è alloggiata la protesi o se, invece, è anche necessario un rimodellamento cutaneo che deve essere esplicitato alla donna.
Verranno in ogni caso espresse tutte le considerazioni relative alle protesi attualmente in commercio.

INTERVENTO CHIRURGICO di Sostituzione di protesi mammarie

L’intervento nei casi di semplice sostituzione protesica può essere effettuato anche in anestesia locale con sedazione ed in regime di day surgery senza degenza notturna.
Nei casi più complicati, nei quali è necessario rimuovere protesi danneggiate con la capsula circostante e variare il piano d’inserimento dell’impianto, l’intervento viene realizzato in anestesia generale e spesso con ricovero in casa di cura. Vengono posizionati in tali casi dei drenaggi che possono rimanere in sede anche più di 24 ore.

TRATTAMENTO POSTOPERATORIO

Sono da paragonare a quella della mastoplastica additiva e si rimanda a quanto scritto nel capitolo specifico.

COSA ASPETTARSI DOPO L’INTERVENTO di Sostituzione di protesi mammarie

Sono da paragonare a quella della mastoplastica additiva e si rimanda a quanto scritto nel capitolo specifico.

POSSIBILI COMPLICANZE

Sono da paragonare a quella della mastoplastica additiva e si rimanda a quanto scritto nel capitolo specifico.

IN SINTESI

L’inserimento di nuove protesi consente di rinfrescare il risultato scegliendo protesi più consone al fisico attuale della donna, inserendo impianti di nuova generazione ed associando, se opportuno, un rimodellamento delle areole e delle mammelle.